Nel 1548, il duca della Repubblica Fiorentina, Cosimo I de’ Medici, riceve dall’Imperatore Carlo V l’incarico di difendere l’Isola d’Elba e di proteggere i commerci del Mar Tirreno. Questo incarico è fondamentale per Cosimo de’ Medici, che guardava da tempo con molto interesse al mare. In particolare, l’Isola d’Elba rappresentava un punto di grandissima importanza strategica sia militare, che commerciale. Il Duca decise quindi di investire in un grande progetto che avrebbe cambiato l’Isola.
Cosmopoli, la Portoferraio di Cosimo I de Medici:
Cosimo I de’ Medici voleva costruire qualcosa di innovativo e di straordinario. Sull’Isola d’Elba doveva sorgere una “città ideale”, in linea con i principi di urbanistica tipici del Rinascimento Italiano. Sceglie come località la città medievale di Ferraja, l’antica Fabricia romana, oggi Portoferraio. La città si sarebbe dovuta chiamare “Cosmopoli” e avrebbe dovuto incarnare il più perfetto equilibrio tra gli elementi. Cosmopoli doveva essere “culla della civiltà e della cultura, esempio di equilibrio e razionalità”. Così, nel maggio del 1548 iniziarono i lavori di fortificazione della città di Ferraja. Cosimo de’ Medici aveva convocato i maggiori esperti di fortificazioni militari dell’epoca, tra cui Giovanni Camerini e in seguito Bernarndo Buontalenti.
Il Golfo di Portoferraio si prestava in modo eccellente all’operazione. La conformazione naturale del luogo era l’ideale per la costruzione di una base navale sicura, per la creazione di un porto militare e commerciale di grande valenza strategica. In breve tempo la città di Cosmopoli era diventata una fortezza inespugnabile. Vennero edificate diverse torri: la Torre della Linguella o del Martello sugli scogli che proteggevano la darsena del porto, i Forti Stella e Falcone ad Est, sulla parte alta del promontorio.
Negli anni successivi, il progetto di fortificazione di Cosmopoli proseguì con successo. La città venne fortificata anche sul fronte di terra con mura di cinta e bastioni. Nel 1559 venne edificata la Biscotteria, oggi sede del Municipio di Portoferraio. Qui si cuocevano e si facevano essiccare i biscotti, ovvero le gallette a lunga conservazione che erano uno dei principali alimenti dei marinai durante i loro lunghi viaggi in nave. Inoltre, vennero edificati anche quattro mulini a vento per produrre farina e nuovi granai. Si costruirono anche canali e cisterne per la raccolta di acqua potabile.
Nel 1555 i pirati imperversavano nel Tirreno. Il pirata Dragut e la sua ciurma devastarono l’Isola d’Elba. Cosmopoli fu l’unica città a resistere e a rimanere intatta. Buona parte della popolazione civile dell’isola abbandonò le colline per andare a stabilirsi al sicuro tra le mura di Cosmopoli. La cosa fu ben vista dai governanti, tanto che nel 1556 venne emanato un editto per incentivare il popolamento della città. Chi si trasferiva a Cosmopoli godeva di agevolazioni fiscali e di altri privilegi. Così giunsero all’Elba nuovi abitanti da tutta la Toscana, dalla Sicilia, dalla Francia e persino dalla Grecia.
Quello della pirateria barbaresca era un pericolo molto sentito dagli abitanti delle isole tirreniche. Nel 1600 venne creato un fossato per separare Cosmopoli dal resto dell’Isola d’Elba, in modo tale da renderla una cittadella di fatto inespugnabile. Queste scelte si rivelarono poi molto efficaci alla prova dei fatti. Inoltre, Cosimo I de’ Medici, ispirandosi al modello dell’Ordine dei Cavalieri di Malta, per proteggere l’Isola decise di istituire l’ordine dei Cavalieri di Santo Stefano.
Con il passare del tempo il nome di Cosmopoli cadde in disuso e si affermò il nome di Portoferraio. Questa nuova denominazione, riprendeva il nome medievale del luogo, Ferraja, aggiungendovi un riferimento alla vocazione portuale della città. Si richiamava alla grande tradizione di estrazione e di commercio del ferro tipica dell’Elba. Questa scelta si è rivelata fortunata, tanto che la cittadina mantiene questo nome ancora oggi.
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Immagine di Luigi de pasquali per Wikimedia
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