Il leggendario cenacolo dei “Pittori delle Dune” di Procchio

A partire dagli anni Cinquanta la vita culturale dell’Isola d’Elba è stata animata dai “Pittori delle Dune, un particolare cenacolo artistico e culturale bohèmien che ha coinvolto alcuni dei più importanti artisti e intellettuali italiani del Dopoguerra. Ancora oggi a Procchio possiamo ammirare alcune tracce di questa formidabile esperienza artistica.

Il leggendario cenacolo dei “Pittori delle Dune” di Procchio:

 

Libertà e creatività sull’Isola d’Elba

Il 24 giugno del 1950, nella notte di San Giovanni, a Firenze si festeggia con uno spettacolo di fuochi d’artificio. La guerra è finita da qualche anno e c’è una gran voglia di spensieratezza. Una combriccola molto particolare lascia la città. Sono festosi, rumorosi, carichi di pentole, di tegami e di coperte, si portano dietro bandiere colorate. Si tratta del pittore Igino Gonich, detto Gonni Gonni, dello scultore svizzero Hubert Queloz insieme alla sua famiglia, del pubblicitario Ormanno Foraboschi e di qualche loro amico. La compagnia è diretta all’Isola d’Elba. Questo luogo era particolarmente amato da due loro colleghi, il pittore Silvano Bozzolini e lo scultore Renzo Baraldi. I due avevano visto nell’Elba un luogo unico, fuori dai circuiti del nascente turismo di massa, ideale per riposare e dare libero sfogo alla creatività.

 

Nasce il gruppo dei Pittori delle Dune

Gli artisti arrivano sull’Isola e si accampano tra le dune della spiaggia di Procchio. Piantano le loro tende sotto i lecci e fissano a terra i loro cavalletti. La luce del mattino seguente sarà l’ideale per dipingere. Gli abitanti dell’Elba osservano la compagnia di artisti con curiosità e un pizzico di circospezione. Dei personaggi così istrionici ed estrosi non sono all’ordine del giorno per gli elbani.
Si inizia presto a parlare dei “Pittori delle dune” e Procchio diventa un punto di riferimento per tutto il panorama culturale italiano. La località diventa una meta fissa per pittori del calibro di Giorgio de Chirico e Felice Carena, Emilio Ambron, Renzo Baraldi, Beppe Lieto e Furio Cavallini. Si aggiungono anche il pittore elbano Italo Bolano, il pittore islandese Guðmundur Guðmundsson in arte “Errò”, l’algerino Denis Martinez, la pittrice Anna Maria D’Annunzio, Enzo Faraoni, Valentino Ghiglia e Rodolfo Marma. Alle serate tra artisti partecipa anche Marcella Olschki, scrittrice e giornalista.

 

Il ristorante Da Renzo

Il punto di ritrovo del gruppo diventa il ristorante Da Renzo. Il proprietario, Domenico Mazzarri, noto anche come come il “Meco”, apprezzava molto la compagnia degli artisti. Tra il gruppo e il ristoratore viene presto siglato un patto: la trattoria avrebbe fornito un pasto serale agli artisti, questi in cambio avrebbero decorato l’ambiente e avrebbero richiamato amici, colleghi e parenti. I Pittori delle Dune Organizzano eventi culturali di altissimo livello, coinvolgendo il meglio dell’intellighenzia italiana del Dopoguerra. Dipingono le pareti del locale con paesaggi, nature morte, elementi marini e caricature. Ancora oggi è possibile ammirare queste pitture, testimonianza del grande fermento artistico vissuto sull’Isola negli anni Cinquanta. Le pareti del ristorante Da Renzo non sono l’unica traccia che resta. Nel 1956 Lucio Fontana ha decorato il soffitto dell’Hotel del Golfo, sempre a Procchio. L’opera è stata poi alienata e attualmente è stata collocata nel Museo del Novecento a Milano.

Negli anni si è molto discusso di come preservare le opere presenti sull’Isola. Si è parlato a lungo di creare un centro culturale nell’edificio del ristorante Da Renzo, ma il progetto non si è mai concretizzato. Tuttavia, nel 2014 le opere murarie di Procchio hanno ricevuto la tutela del Ministero dei beni delle attività culturali e del turismo.

 

Photo Credits:
Foto di Carl Van Vechten – Library of Congress per Wikimedia

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