Il Museo civico archeologico di Rio nell’Elba: reperti e collezioni attraverso le epoche

L’isola d’Elba è la terra del ferro e dei minerali. Le sue miniere sono celebri in Italia e nel mondo, e i viaggiatori possono avventurarsi alla scoperta di magnifici reperti conservati nei parchi minerari e nei musei archeologici. Uno di questi è il Museo civico archeologico del Distretto minerario a Rio nell’Elba, una tappa obbligata per gli appassionati.

 

Il museo civico archeologico di Rio nell’Elba, reperti e collezioni attraverso le epoche:

 

Museo civico archeologico di Rio nell’Elba: dove si trova

Il museo si trova sotto la splendida terrazza panoramica del Barcocaio. Si chiama così poiché in quella stessa zona crescono gli albicocchi, barcochi in dialetto riese. All’interno di questo moderno spazio espositivo è possibile ripercorrere tutta la storia del distretto orientale dell’isola d’Elba e conoscere la varietà geologica che caratterizza il territorio. Si può ammirare il panorama delle colline e delle alture da cui provengono questi straordinari reperti: il Monte Giove e il Monte Serra, da cui si possono individuare l’Eremo di S. Caterina di Alessandria e l’Orto dei Semplici.

 

Fra l’età della Pietra e del Bronzo

La collezione custodita all’interno del museo parte dal III Millennio a.C., sullo spegnersi dell’età della Pietra, e fa parte di un sito di sepoltura nella Grotta di San Giuseppe. Vasi, ciotole, tazze, punte d’osso, lame di rame e arsenico, e molti altri reperti che suggeriscono la loro appartenenza ad una comunità benestante di 90 individui e alcune particolari dinamiche sociali.

 

Gli etruschi dell’età del Bronzo e del Ferro

Fra l’età del Bronzo e della prima età del Ferro ci è rimasta una splendida collezione di Roberto Foresi. Una grande varietà di materiali da una storia di attività estrattive, che prosegue con gli etruschi e i greci della necropoli di Buraccio.

 

La Roma delle guerre e delle ville

I ritrovamenti subacquei di San Bennato e Cavo testimoniano un’intensa attività estrattiva nel periodo della Roma repubblicana. Sono custoditi nel museo forni e vasche per la lavorazione dei minerali per la forgiatura di armi, probabilmente destinate ad essere impiegate nelle guerre puniche fra Roma e Cartagine.
Di particolare rilevanza sono gli stucchi appartenenti alla Villa Romana di Capo Castello, situata a Cavo e risalente al I secolo d.C, di cui oggi rimangono solo le mura perimetrali. Appartenenti allo stesso periodo sono anfore, monete e lucerne rinvenute a largo di Porto Azzurro, che testimoniano le numerose rotte commerciali da e verso l’isola.

 

Il Medioevo

Nel museo vi sono ritrovamenti nella zona di Grassera, paese distrutto nel 1534 dagli uomini del pirata Barbarossa. Materiali e oggetti di lavoro del tardo medioevo testimoniano la presenza di una dimora annessa ad un laboratorio metallurgico.

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Photo Credits
Foto di Sailko da Wikimedia

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