I principali luoghi di interesse bellico sull’isola d’Elba

L’isola d’Elba è stata protagonista di entrambi i due grandi conflitti mondiali del XX secolo come “Sentinella avanzata dell’Impero”. La presenza numerosi giacimenti ferrosi presenti sull’isola e la posizione nel mezzo del Mar Mediterraneo contribuirono al ruolo strategico assunto dall’Elba durante i due grandi conflitti mondiali. Durante quel periodo sono stati realizzati lungo le coste dell’isola una serie di sistemi difensivi alcuni ancora oggi visibili durante un escursione per tutti gli appassionati di archeologia militare.

In questo articolo conosceremo:

L’Elba durante la guerra

Il 23 maggio 1916 durante la Prima Guerra Mondiale, gli altiforni dello stabilimento siderurgico di Portoferraio, che in quel periodo lavorava a pieno regime, vennero gravemente danneggiati dai siluri di un sommergibile austro-tedesco, lo stesso causò anche l’affondamento del piroscafo Washington. Questo fu il principale evento che interessò l’isola durante quel primo conflitto che portò via 374 soldati elbani.

La situazione peggiorò durante la Seconda Guerra Mondiale quando la violenza dilagava anche sull’isola e a seguito dell’armistizio dell’8 settembre 1943 con gli anglo-americani l’Elba assunse una posizione scomoda. Il 16 settembre dello stesso anno la città di Portoferraio venne bombardata da 16 bombardieri tedeschi causando la morte di 116 isolani e l’isola venne successivamente occupata dai soldati del Reich. Fu un periodo buio quello per l’Elba segnato da eventi tragici: i bombardamenti, la povertà, la strage del piroscafo Andrea Sgarallino affondato in mare trascinando con sé ben 300 civili.

La liberazione dell’isola da parte delle truppe tedesche si avrà solo nel giugno del 1943 a seguito dell’“Operazione Brassard” per opera delle truppe francesi che sbarcarono al Lido di Fonza dopo un primo tentativo non riuscito nella località di Marina di Campo. Si svolse dal 17 al 20 giugno, furono quattro lunghi giorni di violenza durante i quali l’Elba purtroppo perse molti dei suoi abitanti. L’isola era stata fortemente danneggiata, le case distrutte e tutti i collegamenti per l’Elba interrotti, molti degli isolani rimasti decisero di andarsene per cercare di ricostruire la loro vita altrove, coloro che invece rimasero cercarono di far rinascere dalle macerie l’isola, grazie anche ai fondi offerti dalla Cassa per il Mezzogiorno, valorizzandola dal punto di vista turistico, costruendovi alberghi, case, strutture ricettive, e offrendo intrattenimento per i turisti.

Le difese costiere della Seconda Guerra Mondiale

Oggi per fortuna quei tristi eventi sono lontani fanno parte della storia dell’isola che è giusto ricordare. Ancora oggi all’Elba è possibile esplorare i luoghi e le costruzioni belliche che sono state protagoniste dei principali eventi bellici sull’isola, sono diverse le escursioni guidate e le passeggiate organizzate che propongono agli amanti dell’archeologia industriale questo genere di itinerario. Nel corso degli anni è stato svolto un enorme lavoro di ricerca sul campo, studio e catalogazione delle diverse postazioni difensive sull’isola raccolte e pubblicate nel libro: “La Sentinella Avanzata” le difese costiere dell’isola d’Elba nel secondo conflitto mondiale.

Tra queste troviamo i Nuclei Fissi (NF) e Posti di Osservazione Costieri (POC), rappresentavano la prima difesa contro gli eventuali sbarchi provenienti dal mare, non erano altro che dei bunker costruiti sulle spiagge, presidiati dai Battaglioni Costieri e dai Mitraglieri e dotati di moschetti e mitragliatori.

I Capisaldi, i nemici che riuscivano a superare la prima linea di difesa costituita dai Nuclei Fissi e dai Posti di Osservazione Costieri e si dirigevano verso l’interno dell’isola avrebbero poi dovuto affrontare i Capisaldi e i Posti di Blocco Costieri (PBC), dei centri di fuoco dove erano presenti postazioni di tiro, punti di osservazione, ricoveri per i feriti e le trincee. Essi avevano anche il compito di verificare l’identità e le motivazioni di chiunque passasse di lì.

Gli Osservatori di artiglieria e le Batterie da posizione costiera, quest’ultime avevano lo scopo di bloccare tutte le imbarcazioni che tentavano di avvicinarsi alle coste elbane.

I luoghi bellici da non perdere

Se state pensando di organizzare un’escursione all’Elba alla scoperta dei principali luoghi che hanno segnato la storia dell’isola durante i due grandi conflitti mondiali, dovete assolutamente inserire nel vostro itinerario i seguenti punti di attrazione storica:

  • Complesso di bunker della batteria Gino Fara Forni” sulla punta sud del promontorio di Calamita;
  • Batteria costiera della regia marina Lodovico De Filippi, in località Enfola, a Portoferraio;
  • Complesso difensivo Tivoli del Monte Cocchero;
  • Batteria del promontorio di Capo Poro con le postazioni di tiro a Marina di Campo;
  • Tunnel tra Procchio e la Biodola;
  • Semafori di Chiessi e Monte Grosso;
  • Forte Inglese risalente al XVIII secolo per proteggere le coste dell’isola e utilizzato durante la Seconda Guerra Mondiale come batteria antiaerea.

L’Elba è davvero una perla del Mar Tirreno in grado ogni volta di stupire e affascinare i suoi visitatori con tante attrazioni differenti che spaziano dalle bellezze naturalistiche, alle testimonianze storico culturali e archeologiche presenti sull’isola. Per non parlare poi degli innumerevoli eventi sportivi (e non) che ogni anno essa ospita.

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Photo Credits:

Foto di Edisonblus da Wikimedia

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