Prendendo il traghetto per andare all’Isola d’Elba è facile notare due isolotti solitari, le isole di Cerbole e Palmaiola. Questi due isolotti sono elbani, rientrano nel territorio amministrato dal Comune di Rio nell’Elba e sono parte del Parco Nazionale dell’Arciperlago Toscano. Si trovano a est dell’estremo nord-orientale dell’Isola d’Elba e a sud rispetto al porto di Piombino, in prossimità dell’imbocco del golfo di Follonica. I loro fondali sono particolarmente amati dai sub, Scopriamo di più su questi isolotti disabitati, ma ricchi di vita e di natura.
I primi documenti scritti riguardo gli isolotti di Cerboli e Palmaiola risalgono al 1100. In questi, si riporta che nel 1108 la Repubblica di Pisa aveva fatto costruire una torre di vedetta nel punto più alto di Cerboli. Questa vedetta è stata poi ricostruita quattro secoli dopo dalla nobile famiglia degli Appiano, Signori di Piombino. Per buona parte del Medioevo per l’isola si pagava un tributo annuale che veniva versato all’Arcivescovado di Pisa, almeno fino al XIII secolo. Dall’isola si ricavava un ottimo legno di palma nana, utilizzato per produrre coltelli. Al tempo, le piante nane ricoprivano buona parte dell’isola. Sull’isola si trovavano anche moltissimi falchi pellegrini, considerati gli animali più veloci del pianeta. Questi erano molto utilizzati dai falconieri durante la caccia.
A partire dal 1927, dall’isolotto di Cerboli si inizia a cavare il calcare per il grande stabilimento siderurgico di Piombino. Questo ha comportato importanti modifiche alla natura dell’isola, cambiandone il profilo e alterandone gli equilibri ambientali. L’isolotto è stato proprietà di Carlo Cassola, scrittore romano celebre per il romanzo “La ragazza di Bube”. Gli eredi dello scrittore hanno ceduto la proprietà di Cerboli a una società che si è impegnata per il suo recupero ambientale.
Oggi l’isolotto di Cerboli è un’aria naturale protetta, facente parte del Parco Nazionale dell’Arciperlago Toscano. Ha un’estensione di 0,04 km². Attualmente esistono ancora palme nane sulla sua superficie, ma le loro caratteristiche non sono ancora del tutto note. Insieme a questa specie si trovano anche molte altre piante endemiche come la gariga, il lentisco e il cisto marino. Anche dal punto di vista faunistico Cerboli presente le sue particolarità. Solo qui è stata identificata la “Podarcis sicula cerbolensis”, una specie di lucertola autoctona. Un’altra peculiarità dell’isola è di carattere morfologico. A Cerboli si trova una grotta ricca di stalagmiti che si apre per circa 25 metri.
Palmaiola è un isolotto dalla forma conica che si trova a una distanza di circa 7 chilometri da Piombino e a 3 chilometri dall’Isola d’Elba. La località prende il nome dalla presenza di palme nane (insulam Palmarole) su tutto il suo territorio. Sulla sommità dell’isola è stato costruito un faro della Marina Militare, insieme a un piccolo eliporto. Questo luogo vanta, infatti, una visibilità eccezionale. Il faro è stato inaugurato nel 1844 e a partire dal 1989 è stato automatizzato con impianti a pannelli solari. Per raggiungere questo faro occorre attraversare a piedi un percorso di 250 metri circa, che parte dall’insenatura nord dell’Isola e arriva fino allo scoglio del Frate. Anche Palmaiola è parte del Parco Nazionale dell’Arciperlago Toscano. Le acque dell’isola sono il luogo ideale per gli appassionati di diving. In questa area protetta nidificano molte specie differenti di uccelli marini, soprattutto il gabbiano corso e la berta maggiore.
I due piccoli isolotti elbani sono una meta ideale per gli amanti dei luoghi più insoliti e remoti. L’Isola d’Elba è una destinazione che non finisce mai di sorprendere, offrendo sempre cose nuove da scoprire.
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Foto di Digitalsignal per Wikimedia
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